Esiste e che cos'è lo «stile Juventus»? L'espressione ha suscitato perplessità e scetticismo, quasi fosse ormai una formula cristallizzata e priva di fondamento.
Il tifoso Pasquale Gallo analizza le numerose occasioni che, nel corso del tempo, hanno visto la società bianconera contraddistinguersi-in campo così come fuori - per buon gusto, eleganza e capacità di relazionarsi sportivamente con l'avversario.
Infatti Gallo comincia il suo racconto con:
«Chi nella sua vita non ha mai sentito parlare almeno una volta dello STILE JUVENTUS? Credo che si conterebbero sulle dita di una mano (forse persino mozza) coloro i qua- li, pur non appartenenti al mondo del calcio, non l'abbiano mai orecchiato! Come sempre succede per qualsiasi elogio storicamente tramandato o per qualsiasi altro argomento affascinante, nascono come funghi scetticismi, illazioni, addirittura negazionismi accompagnati fortunatamente da ammirazione verso una concezione di interrelazione con il mondo esterno basata essenzialmente su principi di Classe e di Buon Gusto: in altri termini, ormai dispersi, Galateo o Bon Ton. La Juventus degli Agnelli ha saputo imprimere nelle menti e nei cuori di tanta gente onesta intellettualmente tali Sentimenti! È però solo un modo di dire? È da attribuire ad un Nobile Casato soltanto per compiacimento nei loro confronti?»
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Impossibile parlare della Juventus senza delineare un ritratto della Dinastia Agnelli, che tanto ha contribuito alla storia della squadra e dell'Italia attraverso i suoi illustri rappresentanti.
Si tratta anche della 'famosa' trattativa tra la Vecchia Signora e Diego Armando Maradona per portare a Torino l'asso argentino.
Secondo la ricostruzione del dottor Pasquale Gallo, all'inizio degli anni '80 non era stato Giampiero Boniperti a bocciare Maradona dicendo ad Agnelli: «No, Avvocato, è ancora acerbo per noi». Era stato un altro presidente, quello della Federalcio argentina (Grondona), a bloccare la partenza del giovanissimo fuoriclasse dell'Argentinos Juniors prima dei Mondiali dell'82, perché in Spagna la Seleccion si sarebbe presentata da campione in carica. Quello straordinario talento era stato peraltro intravisto, ancor prima di Boniperti, da Gianni Di Marzio, l'allenatore del Napoli, durante un viaggio in Argentina alla fine degli anni '70, però allora le frontiere italiane erano bloccate. Maradona sarebbe poi sbarcato a Napoli regalando gioie al popolo azzurro.».
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In questa storia fatta non solo di vittorie il dottor Gallo ricorda la sconfitta di piú di trent'anni fa contro il Napoli nei quarti di Coppa Uefa, con le polemiche bianconere per il gol annullato a Michael Laudrup e la battuta che gli fece Boniperti: «Voi a Napoli le cose le sapete fare proprio bene. Perfette». La Juve- sì, la Juve - s'era infuriata per l'arbitraggio di Kirschen, tedesco dell'Est, e pochi anni dopo decise di prendere il direttore generale di quel Napoli. Luciano Moggi.
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"Questione di Stile" è il racconto di un grande tifoso e appassionato di storia juventina, ma, allo stesso tempo, è il resoconto dettagliato e ricco di documentazioni da parte di un professionista che cerca, pur nella difficoltà che questo sempre comporta, di dipanare la cortina di fumo che avvolge alcuni avvenimenti recenti, per giungere a una Verità chiara e priva di ambiguità.
L'autore de "Questione di Stile - L'Anima Juventina" Pasquale Gallo |